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AREZZO - Torna la pet therapy per i pazienti oncologici del San Donato di Arezzo

Il progetto, finanziato da Calcit Arezzo, è partito a metà maggio e prevede la presenza delle cagnette Frida, Eloise e Letizia due volte a settimana all’interno del Centro oncologico.
Un rapporto di affetto e condivisione che aiuta i pazienti fragili nel proprio percorso di cura. La creazione di un rapporto di scambio e di fiducia fra paziente e cane è al centro del progetto di Pet Therapy che torna all’ospedale di Arezzo dopo tre anni di stop dovuto all’emergenza pandemica. La convenzione firmata fra Asl Toscana sudest e Calcit Arezzo, che finanzia il progetto, prevede una serie di incontri distribuiti su due giorni a settimana di due ore ciascuno, destinati ai pazienti oncologici in terapia al Day Hospital del Centro oncologico dell’ospedale San Donato. I cani dell’associazione Gaia, sotto la guida della trainer Elena Bisconti, tutti i lunedì e giovedì (in orario 9-11) varcano la soglia del Day Hospital oncologico per portare sollievo e conforto ai pazienti che si sottopongono a terapia. A regalare un sorriso e momenti di tenerezza sono Frida, (Golden Retriever), Eloise, Bella (Jack russel), Letizia (Cocker Spaniel).
«La pet therapy è un aspetto molto importante nel percorso di presa in cura del paziente che va ad affiancarsi alle prestazioni offerte dall’Azienda Usl Toscana Sudest – dichiara Antonio D’Urso, Direttore Generale Asl Tse – Un rapporto che può aiutare chi soffre a causa della patologia nel processo di terapia e guarigione. Il rapporto fra uomo e cane è magico già nella vita di tutti i giorni. Un rapporto che nella malattia diventa speciale ed unico. Il cane riesce a capire la sofferenza della persona e a rapportarsi ad essa di conseguenza, offrendo un supporto emotivo fondamentale in un percorso di cura impegnativo. Per questo ringraziamo Calcit Arezzo per il supporto che offre alla sanità aretina con la propria costante presenza».
L’impiego degli animali da compagnia a fini terapeutici è riconosciuto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003.
La pet therapy aiuta i pazienti a ridurre depressione, ansia e sofferenza e ad esprimere le emozioni, favorisce il rilassamento del corpo e permette alla mente di distrarsi alleviando la sofferenza.
«Il cane ha un ruolo privilegiato per questo tipo d’interventi – spiega Elena Bisconti - in quanto è capace di relazionarsi in modo ottimale. Il cane è un animale in grado di riconoscere le disabilità della persona e questo lo mette in grado di modulare in modo naturale il proprio comportamento a seconda delle caratteristiche della persona e delle circostanze».
Effetti positivi degli animali da compagnia in ospedale si registrano non solo sui pazienti ma anche sul personale sanitario contribuendo ad alleviare lo stress e migliorare l’umore.
«L’utilità della pet therapy è incontrovertibile – dichiara Carlo Milandri direttore Uoc Oncologia medica Arezzo – la presenza dei cani in reparto è importante: aiutano a sostenere la fatica di stare in oncologia e ad affrontare un percorso difficile. I cani dell’associazione Gaia fanno compagnia ai pazienti aiutandoli ad affrontare un momento difficile regalando un attimo di leggerezza in una situazione pesante. Li aiutano a stare meglio nella realtà».
«La pet-therapy riprende la sua attività al Centro Oncologico – dichiara Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo – Un’attività che Calcit sostiene fin dal 2007 e che va a completare la clown-terapia dei "Nasi Rossi" ed il servizio di accoglienza dei volontari di "Sinergia" così da restituire ai pazienti oncologici un po' di serenità dopo il periodo Covid».


Storie dal Reparto di Oncologia di Arezzo

Storie da raccontare ce ne sono tante. Elena ricorda quella di una neo paziente in cura al centro oncologico e le lacrime di commozione nel relazionarsi con Eloise (jack russel) per la prima volta.
«La signora ha chiesto ad Eloise di salirle in braccio - racconta Elena Bisconti – La cagnolina si gira e con lo sguardo mi chiede l’approvazione. La signora le parlava con un filo di voce accarezzando Eloise con delicatezza mentre le scendevano lacrime di commozione perchè in quel momento si è sentita capita da lei».
«Chiedo alla signora se posso fare qualcosa – conclude - ma lei risponde di essersi emozionata perché si è sentita capita dalla cagnolina. L’aiuto dei nostri cani è prezioso e noi siamo semplicemente collaboratori».

 

*Imparare i corretti stili di vita e prevenire le malattie con Giona* _Il progetto, giunto alla sua ottava edizione, ha coinvolto gli studenti di quattro scuole cittadine che stamani hanno presentato i loro lavori alla Borsa Merci_

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Imparare i corretti stili di vita a cominciare dalla scuola. È questo l’obiettivo del progetto “Giona 2023”, giunto alla sua ottava edizione. Un progetto promosso da Asl Tse, Calcit Arezzo e Rotary Club Arezzo in collaborazione con Federfarma, Fondazione Andrea Cesalpino, Ufficio scolastico provinciale di Arezzo, Fondazione Arte &Co.Scienza.

Il progetto coinvolge gli studenti di quattro istituti scolastici (Scuola media Francesco Severi, Itis Galileo Galilei, Liceo Scientifico F. Redi, Liceo Artistico Piero della Francesca) che si sono cimentati in una serie di elaborati finalizzati a diffondere i principi legati ai corretti stili di vita in chiave di prevenzione delle malattie. Prevenzione primaria da perseguire sin da giovani attraverso l’attuazione dei corretti stili di vita da cui dipende la nostra salute. Quindi stop a fumo e alcool e sì ad alimentazione corretta e attività fisica. Non solo corretti stili di vita ma anche l’importanza di sottoporsi a screening e vaccini fanno parte del progetto Giona 2023.

I progetti elaborati dagli studenti sono stati presentati stamani alla Borsa Merci di piazza Risorgimento ad Arezzo.

 

«Obesità, cattiva alimentazione e sedentarietà influiscono sulla comparsa del diabete – spiega la *dr.ssa Ivana Ragusa, dirigente medico Uoc Diabetologia Arezzo* -. Il diabete è una malattia che in questi anni sta galoppando e ad allarmare è il fatto che prima veniva diagnosticato nei nonni e nei genitori di questi ragazzi mentre oggi lo troviamo anche nei giovani. Fattori di rischio sono il sovrappeso e l’obesità per prevenire i quali è importante uno stile di vita sano, alimentazione corretta, attività fisica. Il diabete può compromettere l’aspettativa di vita e, quindi, è importante agire in chiave preventiva. Le statistiche dicono che, nel mondo, un paziente adulto su dieci ha il diabete e l’Oms lo ha individuato come una delle tre emergenze sanitarie insieme a malaria e tubercolosi. Il diabete non è assolutmanete da sottovalutare in quanto può compromettere la salute di chi ne è affetto provocando la comparsa di malattie cardiovascolari come infarto e ictus. La prevenzione è, quindi, un aspetto fondamentale su cui puntare».

 

«Ribadiamo l’importanza della prevenzione fin dall’età giovanile – dichiara *Carlo Milandri direttore Uoc Oncologia medica Arezzo* - e soprattutto della prevenzione primaria che significa evitare le cause e i fattori predisponenti i tumori. Diventa, quindi, rilevante seguire dei corretti stili di vita basati sull'attività fisica e su una corretta alimentazione, come ad esempio la dieta mediterranea ed evitare il fumo che rimane una delle principali cause di tumore. E' altresì importante l'adesione alla campagna vaccinale contro il papilloma virus, utile per la prevenzione del tumore del collo dell'utero e di altre lesioni precancerose. Tutti questi comportamenti possono contribuire a ridurre il rischio di insorgenza di neoplasie ».

 

«Dallo scorso anno – dichiara *Giancarlo Sassoli, presidente Calcit Arezzo* - abbiamo puntato la nostra attenzione anche all’ambiente coinvolgendo il prof. Massimo Gallorini, presidente Fondazione Arte &Co.Scienza, e focalizzandoci sul rispetto del pianeta e l’importanza del riciclo come aspetti legati al mantenimento della salute. Da ormai otto anni Calcit investe sull’importanza della prevenzione prima e secondaria mettendo in campo tutte quelle iniziative finalizzate al loro conseguimento come quella in programma il 29 maggio e aggiungendo alle attività di donazione e assistenza anche la diffusione dei corretti stili di vita, attraverso il supporto a quanto le Istituzioni stanno già facendo».

Truffe, telefonate di falsi incaricati del Calcit che chiedono contributi L'appello del comitato: "Il Calcit di Arezzo non ha mai incaricato persone per recarsi dalle famiglie o dalle aziende a chiedere contributi, quindi invitiamo a non aderire....

In questi giorni  sono  giunte alla segreteria del Calcit segnalazioni di  persone che  telefonano  a famiglie ed aziende presentandosi come incaricati del calcit di Arezzo  chiedendo appuntamento per passare a ritirare contributo per acquisto di strumenti.

"Il Calcit di Arezzo non ha mai incaricato persone per recarsi dalle famiglie o dalle aziende a chiedere contributi, quindi invitiamo a non aderire a tali richieste. Chi vuole sostenere il Calcit di Arezzo può utilizzare i conti che trova nel sito www.calcitarezzo.it o dare il loro libero  contributo durante le nostre iniziative  pubbliche".

Mercatino dei ragazzi, oltre 17mila euro nella domenica del Calcit "Ancora una volta gli aretini hanno dimostrato il loro attaccamento al Comitato"

Hanno raccolto oltre 17mila euro lavorando per il Calcit», come fanno dal 1978. E anche ieri come 44 anni fa, i tantissimi collaboratori del Comitato autonomo lotta ai tumori di Arezzo, hanno raccolto fondi per supportare la sanità pubblica attraverso il Mercatino dei ragazzi. E la città ha risposto alla chiamata affollando i 70 banchi degli oltre 30 espositori. In vendita un po’ di tutto, dalle piante ai libri, dall’abbigliamento agli accessori passando per giochi e attrezzatura per bambini, bigiotteria e quadri: tutto donato dalla generosità degli aretini legatissimi al Comitato, che ogni anno devolve quasi 1 milione alla sanità pubblica. Il ricavato andrà al servizio Scudo di cure domiciliari oncologiche che costa 300mila euro l’anno. «Siamo soddisfatti, la giornata è andata alla grande, notevole l'incasso di 17.061 euro che dimostra l'attaccamento degli aretini al calcit – dice il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli - il Mercatino dei Ragazzi di ottobre dopo le parentesi di piazza Grande, da ora in poi sarà sempre a San Jacopo, luogo storico da cui è partito. Intanto ecco i prossimi appuntamenti: 18 novembre con l’opera lirica al Petrarca e il contributo per il Calcit, poi la cena a Indicatore il 25 novembre e da fine novembre ai primi di dicembre il ritorno della mostra mercato al Circolo Artistico».

Ieri in piazza tanti collaboratori della prima ora. C’era la maestra Graziella Carnesciali che per oltre venti anni ha partecipato con i suoi alunni promuovendo il mercatino come momento educativo; c’erano le sorelle Loredana e Paola Guidelli che con il loro banco sono presenti dal primo giorno. La famiglia Sassoli al gran completo, ad animare il banco più lungo di tutti. Nonni, figli e nipoti insieme ieri al Mercatino dei Ragazzi. Presente anche Roberta Sandroni che il primo mercatino lo ha visto nascere con il presidente Barulli e dal ’78 non si perde un’edizione. Quella di ieri ha unito i pionieri del Calcit alle nuove generazioni in una staffetta che ha visto impegnati con il loro banco anche i ragazzi del liceo scientifico Redi. Poi il banco delle coperte di Mani e cuore ormai simbolo del Calcit, le donne rossi verdi, l’associazione donne operate al seno Andos, i collaboratori di Santa Firmina e Ponticino, il Gruppo femminile Calcit, il gruppo Aspettando il mercatino che anima le vendite online e quello di Bloom Your Own Way.